E chi non ci avrebbe messo la firma per un podio così?
Io, naturalmente, perché ad Emiliano volevo dare il benvenuto in M35 battendolo nella sprint di apertura, e ci sarei anche riuscito se non fossi troppo pirla. Velocissimo, ma pirla, anzi, velocissimamente pirla.
È successo che alla 1 (massì, togliamoci subito il pensiero) c'era una bella strada che correva fino a pochi metri dalla lanterna, e mi ci sono lanciato a velocità smodata, salvo poi rendermi conto, per un provvidenziale quanto un pelo tardivo ripensamento, che al termine della mia corsa smodata ci sarebbe stato fra me e la lanterna un muro invalicabilissimo. Ho così dovuto consumare tutte le suole per frenare da 100 a 0 in 3 secondi, e invertire la rotta. Il mio GPS dice che ci ho messo 26'' a tornare al punto dove avrei dovuto curvare, senza contare che era molto meglio stare sulla stradina sotto, e infatti c'è chi ci ha messo 33'' meno di me.
13° dopo la prima lanterna della prima gara dell'anno è un inizio non troppo incoraggiante, ma per fortuna in gara mi succede spesso che gli errori me li dimentico, con la conseguenza che a volte arrivo al traguardo e mi scopro molto più indietro di quello che pensavo, ma altre riesco a rimediare un po', tirando senza farmi condizionare dalla min****ta iniziale. A Susegana era il caso due.
Mi ha anche aiutato parecchio la scampagnata dalla 1 alla 8, dove bisognava più che altro correre. Sarebbe anche stato utile accorgersi che per la 4 era meglio andare da destra (10'' persi) e che non occorreva preoccuparsi troppo, rallentando, del fatto che la stradina a sinistra della 7 non aveva un inizio così definito, ma in ogni caso alla 8 avevo già recuperato fino alla terza posizione. Che ho perso subito perché alla 9 il mio cervello ha deciso che siccome la lanterna era dentro un recinto, non si doveva uscire dal muro della chiesa, e mi ha portato a spasso un po' prima di lasciarmi uscire dal cancello: 14'' persi (su una lanterna da 17''...).
Da lì in poi c'era da mettere le gambe in spalla, facendo giusto un pelo di attenzione all'entrata per la 10 (e l'ho fatta) e alla scelta per la 13, che era meglio da destra (e io sono andato a sinistra, anche se gli split non se ne sono accorti). La banale 15 rischiava invece di essere fatale a Emiliano, che ha punzonato un'altra lanterna prima, ma si è accorto all'ultimo dell'errore ed è tornato a fare quella giusta perdendo solo 13'' (non sufficienti per farsi superare), e a Michele, che non so cosa abbia fatto, ma ha perso 10'' (non fatali perché gli erano già stati fatali i 30 persi alla 10).
Insomma, con la corsa ci siamo, con la testa ci sono margini di miglioramento. Con la tecnica non si sa bene, perché questa gara non permetteva di capirlo. La prima metà era una campestre fra i filari-non-attraversabili e la seconda poco più che un giretto fra le case e i parchi.
Però l'anno scorso ero riuscito a raccapricciarmi in una sprint pure più facile di questa, quindi per questa volta bene così. E la prossima vediamo.
Da lì in poi c'era da mettere le gambe in spalla, facendo giusto un pelo di attenzione all'entrata per la 10 (e l'ho fatta) e alla scelta per la 13, che era meglio da destra (e io sono andato a sinistra, anche se gli split non se ne sono accorti). La banale 15 rischiava invece di essere fatale a Emiliano, che ha punzonato un'altra lanterna prima, ma si è accorto all'ultimo dell'errore ed è tornato a fare quella giusta perdendo solo 13'' (non sufficienti per farsi superare), e a Michele, che non so cosa abbia fatto, ma ha perso 10'' (non fatali perché gli erano già stati fatali i 30 persi alla 10).
Insomma, con la corsa ci siamo, con la testa ci sono margini di miglioramento. Con la tecnica non si sa bene, perché questa gara non permetteva di capirlo. La prima metà era una campestre fra i filari-non-attraversabili e la seconda poco più che un giretto fra le case e i parchi.
Però l'anno scorso ero riuscito a raccapricciarmi in una sprint pure più facile di questa, quindi per questa volta bene così. E la prossima vediamo.