21 dicembre 2016

Confessioni di un runner d'alta quota


Ho ripreso un po' dei contenuti del primo libro, ma li ho corretti, riorganizzati e snelliti. I capitoli più pallosi non li ritrovate, altri li trovate molto snelliti, senza quelle prolissità inutili, tipiche dei pivelli alle prime armi. Quasi tutti i materiali nuovi sono molto più belli di quelli vecchi. Vabbeh, è un giudizio di parte, ma fidatevi (anche perché i commenti di chi lo ha letto sono piuttosto lusinghieri, come potete vedere anche sulla pagina FB dedicata).

Certo, Sara e l'Orienteering rimane una vetta irraggiungibile della letteratura di tutti i tempi, ma anche leggere come sono arrivato in fondo a una 130 km con 10.000 metri di dislivello, non è male.

Se vi è venuto voglia di leggerlo, lo potete chiedere in qualsiasi libreria (perché le librerie vanno sostenute, se no poi scompaiono :-) oppure se proprio volete comperarlo on-line lo trovate sul sito di Ediciclo Editore, cliccando qui

Naturalmente, è il regalo per tutti i vostri amici e le vostre amiche che corrono, o che vorreste che corressero, o che odiano correre e volete fargli un dispetto. 


Di cosa parla?
"Dalle emozioni della Dolomites Sky Race a quelle degli allenamenti invernali in solitaria, passando per l’adrenalina di una gara di orienteering, i chilometri piatti di una mezza maratona e l’esperienza extra long di un’ultra trail. Un inno alla corsa in montagna. Montagne, sentieri, e cieli azzurri, ma anche pioggia, sudore e fatica sono i protagonisti di questo libro, che parla soprattutto dell’amore del suo autore per quel modo strano, e per molti inspiegabile, di andare in montagna, che è farlo di corsa. Centinaia di ore e di chilometri con il sorriso stampato sulla faccia, o con una smorfia di fatica che il sorriso lo ha spento del tutto, fra salite ansimanti e discese a rotta di collo, raccontate in presa diretta, senza prendersi troppo sul serio. Dalle sky-race ai trail, dalle sky-marathon agli ultra trail, passando per gli allenamenti in solitaria e persino per qualche corsa sull’odiato asfalto, il libro racconta le emozioni vissute lontano dal traffico e dai pensieri di tutti i giorni, con l’entusiasmo scanzonato di un adolescente ormai un po’ in là con gli anni. Confessioni di un runner d’alta quota racconta la pazza gioia di vivere a 150 battiti al minuto, in quei posti magici, dove ci si sente solo puntini colorati fra il grigio della roccia e l’azzurro del cielo".




Presentazioni, recensioni, interviste:



8 commenti:

  1. In quante lingue è tradotto? Ho alcune decine di amici finlandesi che lo vorrebbero leggere, ma non sanno una parola d'italiano (a parte mafia, perlusconi - con la P - pitsa e ferrari - perchè c'è Kimi).

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    1. se ognuno è disponibile a pagare una copia 100 euro, forse riusciamo a farlo tradurre in finlandese...

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    2. Chiedo, non si sa mai. Ti procuro anche il traduttore.
      PS Però, vuoi mettere un titolo come "Suuren Korkeuksen juoksijän tunnustukset" o, meglio, "tuntturin juoksijän päiväkirjat"
      :-D

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    3. suona parecchio bene, a saperlo prima potevamo intitolare così anche la versione in italiano...

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  2. Sono un perfido bimbo felice. E sai che non mi accontento di poco...

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    1. mmm, non so di cosa tu stia parlando. Escluderei tu possa riferirti ai doni di Gesù Bambino, dato che ad un perfido come te sicuramente non ha portato nulla

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  3. Ho trovato il tuo libro in libreria durante le feste natalizie. Dovevo scegliere tra "Il metodo Galloway nel trail running", un libro su Bruno Brunod e il tuo. Ho preso il tuo perché mi pareva che potessi trovare alcuni punti in comune con la corsa che pratico io. Ed in effetti ho trovato alcune gare a cui abbiamo partecipato inconsapevolemente assieme. Di solito io arrivo qualche ora dopo. Dettagli. Il libro me lo sono bevuto in tre sere. E adesso ho un sacco di altre gare che mi piacerebbe fare perché le ho lette lì.

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